martedì 24 maggio 2011

Nebbiolo DOC





Questo vino è prodotto con uve provenienti dai vigneti con esposizione sud/sud ovest su una collina ben ventilata dal terreno calcareo argilloso.
Le uve vengono selezionate e vendemmiate manualmente, segue una pressatura di tipo soffice.
Dopo la fermentazione a temperatura controllata e la fermentazione malolattica in recipienti d`acciaio, il vino viene posto a maturazione in botti di rovere di Slavonia dove riposa per un periodo di almeno un anno.Successivamente il vino viene imbottigliato proseguendo l`affinamento.
All`esame visivo questo Nebbiolo di si presenta con un bel colore rosso granato brillante. Al naso si presenta carico e persistente il bouquet di profumi di frutti rossi e note speziate su una delicata base floreale.

Al palato si presenta secco e caldo, con un corpo vigorosamente pieno e con i tannini tipici. Persistenti e intense le note olfattive che vengono confermate al palato. La sua gradazione è di 14% e la temperatura di servizio ideale è di 16/18 gradi.
Un suggerimento a chi lo gusterà  con il risotto al tartufo bianco, siate parsimoniosi con le sorsate, lasciate che gli aromi di vino e tartufo si leghino e non si sovrastino.

sabato 21 maggio 2011

Vini Italiani il Piemonte

In Piemonte le Langhe ed il Monferrato sono le realtà di maggiore spicco dell’enologia di una regione che ha saputo abbinare salvaguardia delle proprie tradizioni e rinnovamento tecnologico.
Con più di 50 vini Doc e Docg il Piemonte è una delle regioni vitivinicole più prestigiose d’Italia e, secondo molti, forse la migliore. Una terra dove il vigneto è sinonimo di cultura, di impegno nel lavoro e di una secolare tradizione artigiana che approda al giorno d’oggi con l’ambizione di costruire intorno alle cantine nuove opportunità di sviluppo e di salvaguardia dell’ambiente.
Alla base del successo della viticoltura piemontese sta un ambiente particolarmente favorevole, quella collina che copre circa un terzo del territorio. La produzione può essere schematicamente suddivisa in due aree: il settore sud orientale che si estende dal Monferrato, sulla destra del Po, fino alla regione delle Langhe, attraversata dal Tanaro, interessando le province di Asti, Alessandria e in parte quella di Cuneo; la seconda zona interessa, invece, la fascia pedemontana che segue l’arco alpino dal Cuneese fino alle province di Torino, Biella, Vercelli, Novara e Verbania. Questi territori collinari si differenziano per origine e, conseguentemente, per caratteristiche del terreno. Le colline di Monferrato e Langa sono state generate dal sollevamento dei fondali del primigenio mare Padano e sono caratterizzate da depositi sedimentari che si offrono apertamente alla viticoltura; le colline delle Prealpi hanno invece natura rocciosa oppure morenica e solo localmente sono veramente favorevoli alla vite.
Il vitigno più rappresentativo del Piemonte è sicuramente il Nebbiolo. Per altro la viticoltura piemontese si basa essenzialmente su uve locali adattate ai terreni della regione; nuovi vitigni sono stati introdotti di recente per ampliare l’offerta di fronte alle richieste di mercato. Il vitigno piemontese per antonomasia è il Nebbiolo, già documentato nel Medioevo e padre dei più famosi vini piemontesi, a partire dalle quattro Docg Barolo, Barbaresco, Gattinara e Ghemme. La palma del vitigno più diffuso va invece al Barbera che rappresenta quasi il 50% dell’intero patrimonio vinicolo regionale. Tra i rossi seguono poi Dolcetto, Freisa, Grignolino, Bonarda, Brachetto, e Malvasia. Tra le viti bianche predomina il Moscato cui spetta, grazie a più di 80 milioni di bottiglie di Asti, il primato di produzione. Altri vitigni bianchi di tradizione sono Cortese, Erbaluce, Arneis e Timorasso, mentre di recente introduzione sono Pinot Bianco, Pinot Grigio, Riesling, Chardonnay.
Il Piemonte si caratterizza per un grande numero di Doc e Docg, ad attestare la costante ricerca della qualità. Infatti se alcune Doc e Docg tutelano produzioni esclusive e limitate, altre denominazioni interessano ampi areali eliminando, così, i vini IGTe i vini da tavola; ad esempio le Doc Piemonte e Colline Novaresi, con le quali circa il 75% dei vini rossi e il 90% dei vini bianchi può dirsi tutelato da un disciplinare di qualità. A questo impegni normativo si accorda quello dei produttori per una sempre maggiore qualità con basse rese per ettaro ed elevati investimenti nella fase di vinificazione e commercializzazione, Due gli esempi significativi, Il primo riguarda il vigneto, che ha trovato modo di crescere di 2.500 ettari nonostante la politica comunitaria di incentivazione all’espianto per combattere il fenomeno delle eccedenze. A portare in positivo il bilancio sono nuovi insediamenti nelle zone di migliore vocazione, portabandira di una “azienda” che fattura oltre 400 milioni l’anno.
Nel Monferrato e nelle Langhe la singolare combinazione di elementi pedologici e climatici porta alla creazione di vini eccezionali tanto tra i rossi, con Barolo, Barbaresco, Nebbiolo e altri, quanto tra i bianchi con capofila l’Asti ( sempre ed ingiustamente sottovalutato). Analizzando il profilo colturale, suddiviso in tre fasce, si nota l’estrema duttilità di questo territorio. Dalla piana del Tanaro ai 250-300 metri di quota si stende la zona più calda, adatta ai vitigni a ciclo lungo e con esigenze “termiche” superiori: Barbera, Nebbiolo e, secondariamente, Grignolino. E’ la zona dei vini rossi a lungo invecchiamento.
Nella fascia tra i 300 ei 400 metri, caratterizzata da ampie escursioni termiche e un’umidità contenuta, si ritrovano in prevalenza vitigni rossi e bianchi più fruttati e aromatici: Moscato d’Asti, Dolcetto, Brachetto, Cortese e Favorita. Nella fascia superiore, tra i 450 e i 650 metri, dove in primavera e nella tarda estate l’escursione termica è notevole, riescono ancora a fruttificare i vitigni Moscato, Brachetto e Dolcetto
Il Monferrato è una vasta regione collinare che si stende nella parte sud-orientale del Piemonte, tra l’arco descritto dal Po nel tratto Chivasso - Casale Monferrato e, con una certa approssimazione, il confine tra le province di Asti e Cuneo. Un’ulteriore frontiera interna divide questo territorio in due parti a riconoscimento di differenze ambientali e caratteriali che trovano riscontro anche nella produzione enologica: il Basso Monferrato, aperto e cordiale, e l’Alto Monferrato, più severo. Senza perdersi in tortuose definizioni geografiche si consideri come confine la direttrice Chieri-Asti-Alessandria, corrispondente prima al tracciato della Padana Inferiore, quindi, con maggior precisione, al basso corso del Tanaro. Incastonate tra le due zone si trovano le colline d’Asti che rappresentano un mondo vinicolo a se stante.
Il Basso Monferrato, contraddicendo le consuete convenzioni, è la parte più a settentrione ed è quella dove si registrano le maggiori quote fino a 700 metri di altitudine. Mediamente, però, il rilievo si mantiene intorno ai 350 metri con grande giovamento per la coltura della vite. L0area in considerazione è compresa tra le città di casale Monferrato e Asti ed è caratterizzata dal predominio di Barbera e Grignolino, che qui si presentano al palato con una “cordialità” che li fa risaltare nell’austera compagine dei rossi piemontesi. Ma da portare ad esempio sono anche vini, cosidetti, minori, come il Ruchè di castagnole, un rosso raro e inconfondibile, una delle singolarità enologiche piemontesi che hanno ritrovato meritata valorizzazione. Una menzione a parte richiedono le colline che si innalzano ad Est di Torino per fondersi poi con il Basso Monferrato, qui il principale centro della zona è Chieri, dove si produce una Freisa degna della Doc.
L’Alto Monferrato, come detto, registra quote inferiori rispetto il basso Monferrato. A questa caratteristica corrisponde, contraddizione nella contraddizione, una maggiore asprezza dei terreni, con pendii più erti e valli più segnate. Queste “bizzarrie” geologiche hanno inevitabilmente riflessi sulla produzione enologica. Infatti, oltre ad una prevedibile contiguità produttiva , che interessa Barbera e Moscato, particolare interesse viene da vitigni ritenuti autoctoni. La prima segnalazione riguarda il Cortese, affermatosi come preminente vitigno a bacca bianca del Piemonte. Coltivato anche altrove, è su questi colli che esprime il meglio di sè; epicentro della produzione è Gavi, da cui ha origine l’omonimo vino che ha ottenuto la Docg. Seconda menzione per il Dolcetto, particolarmente apprezzate le produzioni attorno Acqui e Ovada, titolari ciascuna di una Doc. Chiude la terna dei vini dell’Alto Monferrato il Brachetto, assai diffuso in passato, ma oggi confinato a non più di 50 ettari nella zona di Strevi,
L’area delle Langhe ricade nella provincia di cuneo e ha il suo principale centro vinicolo in Alba; il merito di aver dato celebrità mondiale a questa terra va, tuttavia, a due centri minori: Barolo e Barbaresco. E’ in questi luoghi che il Nebbiolo, vitigno già generoso in altre parti del Piemonte si esprime ai massimi livelli nei due omonimi vini. A completare il panorama enologico delle Langhe viene una produzione di prim’ordine di Moscato d’Asti, una compagine di rossi eccellenti come il Nebbiolo e il Barbera d’Alba e ben quattro Dolcetti, legati ad altrettante località ( di spicco quello di Dogliani ). Completa la rassegna la generica denominazione “Langhe” istituita per raccogliere le produzione di lignaggio meno nobile, ma, comunque, eccellente.
Il Roero è un distretto vinicola che si sviluppa sul versante del Tanaro opposto ad Alba e prende il nome da una famiglia che per secoli ne fu feudataria e ha come centri principali Bra e Canale. Con le Langhe condivide la dedizione al Nebbiolo, ma la sua crescente fama è dovuta a due uve a bacca bianca: Arneis e Favorita.Un tempo venivano usate come uve da taglio; oggi sono vinificate in purezza con ottimi risultati.
Le Colline Astigiane si stendono a sud del capoluogo in un’area vinicola di grande interesse comprendente le città di Canelli e Nizza Monferrato. Le bandiere sono il Moscato ed il Barbera d’Asti. L’elemento che contraddistingue questa zona da quelle adiacenti è la civiltà dello Spumante, inventato qui più di un secolo fà, che ha qui il suo epicentro produttivo.
I Colli Tortonesi si trovano chiusi tra l’Alto Monferrato e l’Oltrepò Pavese e presentano caratteri ambientali e colturali a sè stanti nel panorama piemontese. I vitigni prevalenti sono Barbera e Cortese, ma sia nel paesaggio lavorato che in cantina, si percepiscono temi d’oltre confine. Da segnalare la recente riscoperta di un interessantissimo vitigno a bacca bianca: il Timorasso. Dal punto di vista normativo la produzione rientra nella Doc Colli Tortonesi e, in parte, nella più ampia Doc Piemonte.
Le Colline Saluzzesi comprendono 9 comuni cuneesi che contornano l’ansa descritta dal Po con morbidi rilievi. Nel vigneto oltre a Barbera e Nebbiolo, spiccano le uve rosse Pelaverga e Quagliano, che vinificate in purezza danno vita ai due omonimi vini.
Il Canavese interessa la zona nord-orientale della provincia di Torino. Due le zone vinicole di particolre pregio. La prima ha come fulcro il comune di Caluso e si estende verso le colline di Ivrea; qui predomina l’Erbaluce, vitigno autosctono a bacca bianca, da cui sitrae un vino passito di lunga tradizione ed un delicatissimo bianco. Seconda perla del Canavese è la zona di Carema; l’habitat è analogo a quello valdostano e simili a quelli valligiani sono anche i vigneti a terrazze con muri a secco e pergole colonnate, Il vitigno dominante è il Nebbiolo.
Le zone di Gattinara e Ghemme si sviluppano nella fascia pedemontana che ricade nelle province di Biella, Novara e Vercelli e danno vita a numerose Doc con due episodi di assoluta eccellenza. Il più titolato è il Gattinara, rosso di antica fama, incensato in primo luogo dal cancelliere di corte di Carlo V. Tanta tradizione e dignità è oggi confermata dal riconoscimento della Docg, come per il Ghemme, nome noto per gli appassionati come Bramaterra, Fara e altri meno conosciuti.

Rigatoni alla matriciana

Ricetta tipica del Lazio ed in particolare del Reatino, la pasta all’amatriciana o, in romanesco, pasta matriciana, è una derivazione dell’antica ricetta della pasta alla gricia, un piatto storicamente consumato dai pastori nei lunghi mesi di transumanza e costituito solamente da pasta in bianco condita con guanciale e formaggio pecorino. Durante tutto l’Ottocento, la pasta all’amatriciana divenne sempre più popolare anche a Roma, tanto che oggi è considerata un piatto tipico della cucina romana. Secondo la consuetudine, il sugo all’amatriciana viene utilizzato per condire spaghetti, bucatini o rigatoni.

Ingredienti per 4 persone

  • 1 cipolla piccola
  • 1 peperoncino fresco
  • 1 pizzico di sale fino
  • 30 grammi di sale grosso
  • 40 millilitri di olio di oliva
  • 100 grammi di guanciale
  • 320 grammi di rigatoni
  • 500 grammi di pomodori da sugo
  • Pecorino grattugiato quanto basta

Preparazione dei rigatoni alla Matriciana

Iniziate col preparare il sugo all’amatriciana: in una pentola portate a bollore 2 litri di acqua e tuffatevi per un minuto i pomodori da sugo privati del picciolo. Scolate i pomodori con un mestolo forato e spellateli con un cucchiaino. Tagliate i pomodori a tocchetti eliminando i semi interni. Eliminate la cotenna dal guanciale e tagliatelo a tocchetti. Sbucciate la cipolla e tritatela finemente con un coltello o una mezzaluna. Lavate il peperoncino fresco, eliminate il picciolo ed i semi interni quindi tritatelo finemente. Se desiderate ottenere una amatriciana dal sapore molto piccante conservate ed utilizzate anche i semi interni del peperoncino.
Proseguite con la cottura del sugo e dei rigatoni: scaldate l’olio di oliva in una padella e fate rosolare la cipolla, il peperoncino ed il guanciale a fuoco basso per 3 minuti mescolando spesso. Unite i pomodori ed insaporite aggiungendo un pizzico di sale fino. Coprite la padella con un coperchio e cuocete il sugo all’amatriciana per 10 minuti sempre a fuoco basso. Nel frattempo, portate a bollore in una pentola 3 litri di acqua e salatela con il sale grosso. Versatevi i rigatoni e cuoceteli in acqua bollente per 12 minuti o per il tempo indicato sulla confezione di acquisto della pasta.
Al termine della cottura, scolate i rigatoni e trasferiteli nella padella con il sugo all’amatriciana. Mescolate per bene la pasta e lasciatela insaporire nel condimento all’amatriciana per 30 secondi. Suddividete la pasta nei piatti individuali e servite in tavola. Accompagnate i rigatoni all’amatriciana con una ciotola a parte di pecorino grattugiato.

domenica 15 maggio 2011

Per chi a una attività turistica

Se hai un attività e la vuoi pubblicizzare sul mio blog a costo zero inviami tutto quello che riguarda la tua attività a matera95@gmail.com oppure su facebook direttamente un pò di bubblicità gratis non guasta mai...
puoi inviarmi:
1) sito web
2)foto della tua attività
3)ricette gustose della della tua regione
4)offerte ed eventi

Se invece non hai una attività e vuoi mandarmi una ricetta della tua regione la pubblicherò nel blog con il nome dell autore

sabato 14 maggio 2011

Manzo all olio

ingredienti:
1 Kg di polpa di manzo
6 cucchiai di olio extravergine di oliva,
2 spicchi di aglio,
1 cipolla
1 o 2 gambi di sedano,
2 carote piccole
50 g di pane grattugiato,
50 g di formaggio parmiggiano grattugiato,
2 alici salate,
1 dado, sale.

Lavate sotto un getto di acqua fredda corrente la polpa di manzo( molti la infainano, io non l'ho fatto), poi mettetela in un tegame alto e stretto aggiungendo acqua a sufficienza da ricoprire la carne,( anche qui tanti aggiungono anche un bicchiere di olio altri no), 1 manciata di sale, il dado, le verdure tagliate a pezzetti e le alici pulite e diliscate. Fate cuocere a fuoco moderato e a tegame coperto per circa 3 ore quindi togliete la carne dal tegame. Fatela raffreddare e tagliatela a fette piuttosto spesse. Nel frattempo passate al setaccio le verdure e il sugo di cottura, rimettete il tegame al fuoco e fate riscaldare a fuoco vivo questo sughetto. Mescolando con un cucchiaio di legno, aggiungete il pane grattugiato, il formaggio parmiggiano grattugiato e l'olio extravergine di oliva e, dopo 5 minuti di cottura, quando vedete che il sugo si è rappreso per bene, unite le fette di carne.

martedì 12 aprile 2011

mozzarella fritta



Ingredienti

  • mozzarella: 600 g
  • uova: 2
  • olio: 1 bicchiere e 1/2
  • farina: 100 g
  • sale:  q.b.  

La mozzarella  fritta è una ricetta sfiziosa e gustosa che potete cucinare come secondo piatto o anche come antipasto. E’ facile, veloce, molto saporita e piace sia ai grandi che ai più piccini. La ricetta di oggi prevede l’uso della mozzarella di bufala, in alternativa, potete utilizzare la mozzarella  di mucca. Se preparate questo piatto come antipasto, diminuite un po’ le dose riportate sotto. Vediamo come prepararla e buon appetito!


Ricetta e preparazione

  1. Tagliate la mozzarella a fette spesse circa un centimetro e poi mettetele su uno scolapasta per eliminare il liquido, poi strizzatele un po’ e asciugatele con la carta da cucina.
  2. Passate le fette di mozzarella prima nella farina e poi nelle uova sbattute con il sale, friggetele in abbondante olio caldo fino alla doratura.

Consigli

Servite calde.



LetsBonus

giovedì 31 marzo 2011

ciao salvatore ti mando la mia ricetta di oggi ..Ravioli di patate gorgonzola e noci

la ricetta di renza rizzi visitate anche il suo blog:http://cucinaredame.blogspot.com/



INFORMAZIONI

2 persone
560 Kcal a porzione
difficoltà difficile
pronta in 1 ora e ½ricetta vegetariana
si può preparare in anticipo
si può mangiare fuori
INGREDIENTI

160 g di patate a pasta bianca o gialla
80 g di gorgonzola dolce
20 g di noci sgusciate
80 g di ricotta vaccina
80 g di farina
1 uovo
sale fino
20 g di burro
4 foglie di salvia
sale grosso
noce moscata
PREPARAZIONE

Lavare le patate sotto acqua corrente e spazzolarle. Cuocerle a vapore per 40 minuti, oppure lessarle in acqua bollente per 30 minuti.
Nel frattempo ritirare il gorgonzola dal frigorifero per farlo ammorbidire a temperatura ambiente. Tritare le noci piuttosto finemente nel mortaio o nel tritatutto.
Lavorare, in una ciotola, il gorgonzola con la ricotta e le noci tritate. Amalgamare bene gli ingredienti mescolando con una forchetta, coprire con pellicola trasparente e conservare in frigorifero fino al momento di utilizzare.
Quando le patate sono cotte, sbucciarle e schiacciarle con lo schiacciapatate in una capace terrina.
Unire la farina setacciata, l’uovo ed un pizzico di sale.
Lavorare gli ingredienti fino ad ottenere un impasto morbido ed omogeneo.
Infarinare molto bene la spianatoia e stendere l’impasto in una sfoglia di 2 millimetri circa. Con un bicchiere rovesciato ricavare dei dischi di 6-7 cm circa di diametro.
Lavorare un disco alla volta farcendolo con un cucchiaino di ripieno, quindi piegare a mezzaluna e sigillare accuratamente i bordi. Riporli, man mano che si farciscono, in un vassoio coperto da una tovaglietta molto ben infarinata.
In una capace padella antiaderente, sciogliere il burro con le foglie di salvia. Lasciarle lievemente sfrigolare, quindi spegnere il fuoco e coprire.
Lessare i ravioli in abbondante acqua salata e scolarli, un minuto dopo essere venuti a galla, direttamente con la schiumarola dentro la padella con il burro tenuta su fiamma bassa.
Appena si saranno scolati tutti, alzare la fiamma ed amalgamare con delicatezza. Unire una grattugiata di noce moscata e servire immediatamente.




Esprimi la tua opinione

martedì 29 marzo 2011

PANCAK


INGREDIENTI:
160 gr farina
250ml latte
50 gr olio si semi o burro fuso
4 cucchiai da minestra di zucchero (per quelli salati 1 cucchiaino e mezzo di sale)
una bustina di lievito in polvere
1 uovo

PREPARAZIONE:

In un recipiente mischiare nell ordine farina, latte,olio a fili, sale o zucchero, lievito e l uovo.
mescolare bene,lasciare riposare in luogo caldo 10 min.
cucocerli in padella antiaderente circa un min per lato (si formano delle bollicine quando è cotto)

CONSIGLIO
SE VOLETE UN GUSTO MENO DOLCE MA ALTRETTANTO SODDISFACENTE  DIMINUITE LO ZUCCHERO E AGGINGETE CANNELLA O NOCE MOSCATA IN POLVERE PER LA VERSIONE DOLCE MENTRE PER VERSIONE SALATA POTETE AGGIUNGERE UN PIZZICO DI CURRY O SE PREFERITE DI PEPERONCINO IN POLVERE


Casa Edison

IMPANATURE GOLOSE


IMPANATURE GOLOSE

INGREDIENTI:
MANDORLE TRITATE
NOCI TRITATE
PISTACCHI TRITATI
FARINA PER POLENTA
FARINA BIANCA 00

PREPARAZIONE:
MESCOLATE FARINA BIANCA 00 CON FARINA DI MAIS IN QUESTO MODO 2 CUCCHIAI DA MINESTRA DI FARINA BIANCA 00 UN CUCCHIAIO DA MINESTRA DI FARINA PER POLENTA, A PIACIMENTO AGGIUNGETE MANDORLE O NOCI O PISTACCHI TRITATI FINEMENTE, PER FAR ADERIRE L' IMPANATURA INUMIDITE LA CARNE O LA VERDURA CON ACQUA

CONSIGLIO:
QUESTO TIPO DI IMPANATURA COMBATTE IL COLESTEROLO E RENDE LA CARNE O VERDURA ANCOR PIU SAPORITA CHE CON LA CLASSICA PANATURA


Trova la tua anima gemella


la ricetta mandata da Ottavia MOUSSE DI TONNO PER CONDIRE PASTA O DA SPALMARE SU TARTINE

INGREDIENTI:
TONNO AL NATURALE IN SCATOLA
80 GR PER 2 PERSONE
SALE E PEPE QUANTO BASTA
OLIO D'OLIVA EXTRAVERGINE QUANTO BASTA

PREPARAZIONE:
VERSARE LA SCATOLETTA DI TONNO NEL FRULLATORE SALARE PEPARE AGGIUNGERE L'OLIO
( CIRCA 3 CUCCHIAI DA MINESTRA ), FRULLARE IL TUTTO E CON LA MOUSSE OTTENUTA CONDIRE LA PASTA O SPALMARE SU TARTINE

CONSIGLIO:
PER ARRICCHIRE LA RICETTA POTETE AGGIUNGERE OLIVE TRITATE GROSSOLANAMENTE O PEPERONI O CAROTE SEMPRE TRITATE GROSSOLANAMENTE


LetsBonus




spartoo

mercoledì 23 marzo 2011


il tirami sù

Le origini del Tiramisù sono molto incerte perché ogni regione vorrebbe aver "inventato" questa prelibatezza: per questo motivo è nata una sorta di contesa tra Toscana, Piemonte e Veneto.
Moltissime sono le leggende legate a questo dolce a cui vennero attribuite addirittura qualità afrodisiache.
La versione ufficiala colloca la nascita del tiramisù nel XVII secolo a Siena quando alcuni pasticceri, in vista dell'arrivo del Granduca di Toscana Cosimo de Medici, decisero di preparare un dolce per celebrare la sua grandezza.
Decisero così che il dolce doveva rispecchiare la personalità del Granduca: doveva quindi essere un dolce importante e gustoso ma allo stesso tempo preparato con ingredienti semplici e, cosa importante, doveva essere estremamente goloso poiché Cosimo amava letteralmente i dolci.
Così fu realizzato il nostro Tiramisù che all'epoca era chiamato "zuppa del duca" proprio in onore di Cosimo de Medici che portò con se la ricetta a Firenze facendola conoscere in tutta Italia.
La leggenda racconta inoltre, che la zuppa del duca divenne il dolce preferito dai nobili che gli attribuivano proprietà afrodisiache ed eccitanti: da qui il nome Tiramisù.
La versione non ufficiale, invece, narra che a inventare il Tiramisù sia stato un pasticcere torinese in onore di Camillo Benso conte di Cavour per sostenerlo nella sua difficile impresa di unificare l'Italia.
Anche il Veneto ha una sua versione in merito: sembra che il tiramisù sia stato inventato nel ristorante "el Toulà" di Treviso situato all'epoca nei pressi di una casa chiusa e servito appunto per "tirare su" .


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Preparazione:
Per prima cosa preparate il caffè (1), tanto quanto basta per inzuppare i savoiardi, versatelo in una ciotola (2) (se volete zuccheratelo a piacere) e lasciatelo intiepidire. Montate i tuorli delle uova insieme a metà dello zucchero (3) fino ad ottenere un bel composto chiaro e cremoso (4).


Lavorate poi (non troppo a lungo) il mascarpone con uno sbattitore (o cucchiaio di legno) fino a ottenere una crema senza grumi (5) e unite sempre sbattendo, il composto di uova e zucchero preparato in precedenza (6-7).


Montate ora gli albumi a neve con un pizzico di sale , aggiungete la restante metà dello zucchero e, con un mestolo di legno, uniteli poco alla volta e delicatamente al composto di mascarpone e tuorli (8); avrete ottenuto così la crema del tiramisù (9).

Adagiate in un contenitore i savoiardi e iniziate ad bagnarli col caffè (10); dovranno essere ben imbevuti ma non completamente zuppi. Ricoprite i savoiardi inzuppati con uno strato di crema al mascarpone (11) livellandolo con una spatolina (12);



spolverizzate la superficie di cacao amaro in polvere (13). Disponete poi  il secondo strato di savoiardi: se i primi li avete disposti verticalmente,  questi ultimi poneteli orizzontalmente (e viceversa) (14). Ricoprireteli con la restante crema (15) che livellerete (16).


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Terminata questa operazione spolverizzate con abbondante cacao amaro la superficie del vostro Tiramisù (17) e aggiungete una manciata di scaglie di cioccolato (18). Riponete in frigo per qualche ora per far compattare il dolce e... buon appetito!

■ Consiglio

Siccome non vengono cotte, è molto importante verificare la freschezza delle uova mettendole in una bacinella piena d'acqua: se l'uovo si adagia sul fondo significa che è fresco!
Per dare un sapore un po' più deciso al vostro Tiramisù potete aggiungere al caffè un po' di liquore tipo il rum o il marsala all'uovo (quel tanto che basta per farne captare il sapore)



■ Curiosita'

Il tiramisù più grande del mondo? Facile! Quello realizzato da Claudio Tornio, un gelatiere di Vittorio Veneto trasferitosi da parecchi anni in Germania.
Le dimensioni del super-tiramisù? 110,65 metri di lunghezza, 200 kg di peso e un totale di 2000 porzioni... pancia mia fatti capanna!


■ Gli ingredienti usati

Il Tiramisù è un dolce estremamente calorico, i suoi ingredienti sono singolarmente dei pilastri della nutrizione, il mascarpone e le uova sono ricchi di proteine mentre il cacao e il caffè forniscono altri elementi importanti per una sana alimentazione. Attenzione alle intolleranze alimentari, le uova contenute nel Tiramisù potrebbero creare problemi a chi ne soffre, cosi come le proteine del latte contenute nel mascarpone potrebbero generare allergie alimentari.
Il Tiramisù è un dolce conosciuto in tutto il mondo e infatti tutte le Wikipedia mondiali hanno una pagina dedicata al tiramisù, qui quella italiana.


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martedì 22 marzo 2011


Questo spazio pubblicitario può essere il tuo

la mia amica Renza Rizzi mi ha mandato questa ricetta..BUGATINI CON ZUCCA RICOTTA E GORGONZOLA

        INGREDIENTI PER 4 PERSONE 400 di bugatini, 400 di polpa di zucca, 100 gr. di gorgonzola dolce., 200 di ricotta di pecora, 1,5 dl di latte una piccola cipolla salvia 30 gr. di pistacchi pelati 20 gr. di burro olio e.v. di oliva sale e peperoncino. 


Preparazione:

Per prima cosa preparate la salsa di ricotta e gorgonzola. In una ciotola lavorate con la forchetta la ricotta e il gorgonzola incorporando poco alla volta il latte. Scaldate il burro ed in un pentolino unite i formaggi e, su fuoco basso mescolate fino ad avere una salsa fluida.Salate e pepate e tenete in caldo.Affettate la cipola sotilmente e tagliate la zucca a dadini In una padella con olio fate appassire la cipolla e aggiungete la salvia, la zucca, salate pepate e cuocete per 5 minuti a fiamma vivace finchè la zucca sarà morbida e croccante spegnere, eliminare la salvia, e tenere in caldo. Lessate la pasta e conditela prima coin lasalsa di ricotta e formaggio e poi con la zucca e la cipolla unite i pistacchi tritati quindi servite.


http://cucinaredame.blogspot.com/   visita il sito di ricette di renza!!!   

                         



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venerdì 18 marzo 2011

pizza margherita

Ingredienti :
Dosi per 500 g di pasta di pizza:
  • 400 g di passata di pomdoro
  • 400 g di mozzarella
  • basilico
  • sale
  • olio extraergine d'oliva

Preparazione :
La Margherita, la regina delle pizze è tra le più amate dagli italiani.
Per preparare una buona pizza margherita, scaldate il forno almeno venti minuti prima di infornare.
Stendete la pasta con il mattarello; ungete una teglia d'olio e adagiate la base della pizza.
Distribuite sopra la passata di pomodoro e condite con sale, basilico e un filo d'olio.
Cuocete per 10 minuti, poi aggiungete la mozzarella a cubetti e proseguite la cottura per altri 5 minuti.
Sfornate la pizza, aggiungete altro basilico fresco e servite subito


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Casa Edison

giovedì 17 marzo 2011

la pasta per fare la pizza


Ingredienti :
Dosi per 4 persone:
  • 300 g di farina 00
  • 200 g di farina di grano
  • 25 g di lievito di birra
  • 3 cucchiai di olio
  • 280 ml di acqua tiepida
  • 1 cucchiaino colmo di sale

Preparazione : Per preparare una buona pasta per la pizza, sciogliete il lievito nell'acqua tiepida. Mettete in una terrina 100 g di farina, fate un buco al centro e versate il lievito.
Lavorate velocemente fino a formare un panetto, coprite con un canovaccio e fate lievitare al caldo per almeno 30 minuti.
Mettete sulla spianatoia la farina rimasta a fontana, unite il sale, l'olio e il panetto lievitato. Impastate con energia a lungo, finchè la pasta risulterà elastica e omogenea.
Ricavate un panetto e fatelo lievitare per circa un'ora.
Lavorate ancora l'impasto per sgonfiarlo, infine stendetelo con il matterello, infarinando la spianatoia.


Casa Edison

mercoledì 16 marzo 2011

Menu per i 150 anni del nostro bel paese!!!!!



Gnocchi tricolore con filetto di cernia e bottarga - preparazione per 4 persone
Scottare 100 gr di filetto di cernia tagliato a dadini in padella con olio extravergine d'oliva e uno spicchio d'aglio. Aggiungere sale e pepe quanto basta. Bollire 500 gr di gnocchi di patate tricolore - bianchi, rossi a base di pomodoro concentrato e verdi, con gli spinaci - e versarli in padella, assieme a un mestolo di brodo di pesce. Saltarli per un paio di minuti. Impiattare e, come tocco finale, spolverare con la bottarga.
Decorare a piacere con pomodorini e/o insalata verde e rossa.

Filetto di branzino su letto di rucola e pomodorini - preparazione per 4 persone
Sfilettare due branzini da 700-800 gr l'uno e infarinare ciascun filetto. In una padella antiaderente scaldare dell'olio extravergine d'oliva e adagiarvi il pesce, cuocendolo due minuti per lato. Una volta dorato, sfumare il branzino con del vino bianco e aggiungere sale e pepe quanto basta. Aggiungere dei pomodorini pachino interi (4-5 per porzione) e coprire la padella per completare la cottura.

A cottura ultimata, adagiare ogni filetto su un letto di rucola al naturale e posizionare i pomodorini intorno per decorare. Ultimare il piatto versando il sugo del pesce sul filetto e, a scelta, un filo di olio extravergine a crudo.

Gelato tricolore
A conclusione del menu a base di pesce, è particolarmente indicato questo dessert a base di gelato o sorbetto al limone. In una coppetta, circondare una pallina di gelato con fragole a pezzi da un lato e con fettine di kiwi dall'altro. Per accentuare l'effetto del tricolore, cospargere con sciroppo al kiwi e alla fragola, in modo da rendere l'idea delle due fasce colorate.


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martedì 15 marzo 2011

Ricetta Muffins con gocce di cioccolato














Ingredienti :
  • 150 g di burro a temperatura ambiente
  • 100 g di zucchero
  • 3 uova
  • 100 g di cioccolato da fondere
  • 200 g di farina 00
  • 3 cucchiaini di lievito
  • 75 g di gocce di cioccolato
Preparazione : Battete il burro con lo zucchero. Aggiungete una alla volta le uova e poi il cioccolato fuso. Mischiate la farina con il lievito e unite al composto. Infine incorporate le gocce di cioccolato.
Versate il composto in 12 formine per muffins precedentemente imburrate e mettete in forno a 175° per 25-30 minuti.
Lasciate raffreddare 10 minuti e togliete i muffins dagli stampi. Lasciateli raffreddare completamente prima di servirli.
Desideri

Ricetta Polpette al pomodoro

Ingredienti :

Per 4 persone:

•500 gr di carne tritata di manzo,
•250 gr di mollica di pane,
•100 gr di pecorino grattugiato,
•prezzemolo tritato,
•olio extravergine di oliva,
•2 spicchi di aglio,
•4 uova, sale e pepe;
•500 gr di passata di pomodoro,
•1 cipolla,
•mezzo bicchiere di vino bianco secco.


Preparazione :
Imbiondite nell'olio la cipolla tritata finemente, aggiungete la passata di pomodoro, un pò di vino bianco, salate, coprite e cuocete a fuoco basso per 20 minuti. Amalgamate bene la carne trita, il pane bagnato, il pecorino, l'aglio sminuzzato, il prezzemolo tritato e le uova.
Al composto, che deve risultare ben omogeneo, aggiungete sale e pepe, quindi formate delle polpette grandi come noci e friggetele in olio d'oliva. Passate nel sugo e cuocete per altri 20 minuti. Il sugo delle polpette sarà ottimo anche per condire degli spaghetti o la pasta che preferite.


Giochi

Ricetta Linguine agli scampi

Ingredienti : 250 g di linguine- 16 scampi- aglio 1 spicchio- prezzemolo - Olio extravergine- Un poco di brandy - Pepe e sale Un cucchiaio di salsa di pomodoro- 2 cucchiai di panna liquida fresca


Preparazione : Mettere a bollire l acqua per le linguine portandoli a cattura e pulire gli scampi facendo una incisione verticale sul dorso. In una larga padella fare scaldare olio extravergine q.b. aggiungere l aglio, la salsa di pomodoro il sale il pepe e la panna quando tutto sarà amalgamato. Togliere la padella dal fuoco e lasciarla in attesa. In un altra padella mettere due cucchiai di olio accomodarvi gli scampi facendo cuocere a fuoco vivo e rigirandoli spesso affinchè non brucino per 10 minuti a metà cottura bagnare gli scampi con il brandy. Mettere sul fuoco la padella con la salsa precedentemente preparata scolare le linguine e saltarli nella padella con la salsa aggiungendo il prezzemolo. Trasferirli nel piatto di portata adagiando sopra gli scampi ed il loro sughetto. Servire subito


Lavazza

lunedì 14 marzo 2011

Ricetta Scaloppine alle acciughe





Ingredienti : Per 4 persone: 500 gr di magatello di vitello tagliato a fettine sottili, poca farina, 50 gr di burro, 6-7 foglie di salvia, 4 filetti di acciuga sott'olio, un cucchiaino di capperi sott'aceto, vino bianco secco, sale e pepe.
Difficoltà: facile. Preparazione: 10 minuti. 

Preparazione : Sciogli il burro in una padella con la salvia. Unisci le fettine di carne e falle rosolare. Aggiungi mezzo bicchiere di vino bianco, alza la fiamma e cuoci le scaloppine 8 minuti. Salate e pepate.
Trita i capperi con le acciughe. Aggiungi il trito alla carne e cuoci ancora 2 minuti. Metti le scaloppine su un piatto da portata e versaci sopra il loro sughetto.





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Ricetta Maccheroni con salsiccia e funghi

Ingredienti : Dosi per 4: 350 g di maccheroni, 350 g di salsiccia, 1 cipolla, 20 g di funghi porcini secchi, santoreggia, parmigiano grattugiato, olio, sale, pepe.
 
Preparazione : Mettere ad ammorbidire i funghi in acqua calda, poi lavarli, strizzarli, tritarli e filtrare l'acqua tenendola da parte. Intanto, far appassire la cipolla affettata al velo nell'olio per 10' e rosolarvi la salsiccia. Unire la santoreggia lavata e tagliuzzata, i funghi, bagnate con la loro acqua, salare, pepare e far addensare. Nel frattempo, cuocere la pasta al dente, scolarla e farla saltare nel sugo. Cospargere di grana, mescolare bene e servire.

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domenica 13 marzo 2011

la ricetta di Tina Di mauro una torta salata dall'aspetto molto invitante..

INGREDIENTI
350 g di farina
350 ml di latte
120 ml di olio d'oliva
3 uova
1 bustina di lievito per torte salate
3 cucchiai di parmigiano grattugiato
50 g di prosciutto crudo
50 g di prosciutto cotto
50 g di mortadella
50 g di fontina
50 g di scamorza
1 cucchiaino di sale



Preparazione
Tagliare a tocchetti non troppo grandi la fontina e la scamorza e, a listarelle i prosciutti e la mortadella.
In un recipiente mettete le uova con il formaggio grattugiato, il latte e l’olio d’oliva mescolando bene il tutto.
Unite al composto la farina e la bustina di lievito e mescolare ancora.
Quando avrete ottenuto un impasto omogeneo, unitevi i salumi ed i formaggi precedentemente tagliati e amalgamate bene il tutto.
Imburrate una teglia per ciambelle, versatevi il composto e livellatelo in modo da ottenere una superficie uniforme.
Preriscaldate il forno a 200° e cuocete per circa mezz'ora
Prima di tagliare a fette lasciate raffreddare un po'.


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Spiedini con zucchine e hamburgher,















 
4 grosse zucchine | 300 gr. prosciutto cotto (in fette spesse) | 300 gr. formaggio a pasta morbida | 4 pomodori | 4 uova | farina | pangrattato | olio d'oliva | sale
la ricetta:

Lavare e asciugare le zucchine, tagliarle a rondelle di circa 1 cm di spessore e cospargerle di sale. Lasciarle riposare un po' in modo che perdano l'acqua di eccesso. Nel frattempo tagliare il formaggio e il prosciutto in fette della stessa dimensione e dello stesso spessore delle zucchine.
Lavare e tagliare i pomodori, ricavando sempre delle fettine dello stesso spessore delle zucchine. Asciugare queste ultime e su ognuna posizionare una fetta di formaggio, una di prosciutto e una di pomodoro, chiudendo con una fetta di zucchina, a formare degli hamburger. Fermare il tutto con uno stuzzichino, come si fa con gli spiedini.
Passare gli hamburger nella farina, nella uova sbattute e nel pan grattato, quindi friggere gli hamburger in una padella in cui avrete fatto scaldare bene abbondante olio d'oliva.
Lasciar asciugare su un foglio di carta assorbente, quindi servire gli hamburger ancora ben caldi.


Un suggerimento sfizioso: sicuramente anche nei supermercati della vostra città avrete visto delle versioni mini degli hamburger in confezioni da sei o da otto… ecco, potete pensare di farcire il vostro hamburger alle zucchine proprio con questi mini hamburger di carne! Sostituiteli al prosciutto, e variate anche il formaggio se volete, utilizzando anche la mozzarella o la provola. Potrete dar vita a un hamburgher party con tante varianti diverse!

Ricetta Gnocchi alla sorrentina

Ingredienti :
  • 500 g di gnocchi di patate
  • 200 g di mozzarella
  • 150 g di formaggio grattugiato
  • 250 g di passata di pomodoro
  • 1 cipolla
  • 2 cucchiai di olio
  • qualche foglia di basilico
  • sale

Preparazione : Per preparare un buon piatto di gnocchi alla sorrentina, il segreto è preparare un sugo saporito, utilizzando una passata di alta qualità.
In una casseruola versa l'olio e fai risolare la cipolla tritata finemente per qualche minuto. Unisci la passata di pomodoro e cuoci per 15 minuti circa, regolando con il sale.
Lessa gli gnocchi in abbondante acqua salata, scolali, condiscili con 3/4 di sugo e sistemali in una pirofila.
Versa il restante sugo, la mozzarella tagliata a cubetti, il basilico e il formaggio grattugiato.
Cuoci nel forno pre-riscaldato a 200°C per 15 minuti, finchè la mozzarella non si scioglie e il formaggio non assume un colore dorato.
Servi subito!


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